Il Fiume che gli Altri Non Videro

Anche questo romanzo, pubblicato alla fine del 2013, ha avuto una gestazione lunghissima. I primi abbozzi risalgono agli anni '80, la prima versione più o meno completa (benché lacunosa) è datata 12 settembre 1987. Il lavoro di revisione e sistemazione finale è iniziato nel 2007 e si è protratto per diversi anni, accavallandosi con la produzione di altri scritti.

«Tu salverai lei e lei salverà te». L’ha detto uno che non poteva parlare, all’indirizzo di uno che non poteva agire, a proposito di una che era impossibile incontrare. Perché colui che parlava era un fiume che “doveva essere il Nilo, il Mississippi, il Fiume Giallo...”, ma non era nessuno di questi, colui che ascoltava era un malato quasi moribondo e colei di cui si parlava viveva troppo, troppo lontano.
Lassù, su un pianeta lontanissimo e somigliantissimo alla Terra, la Marchesina Nysine incontrerà l’amore e il terrore, la disperazione e la speranza dopo la disperazione, mentre, tutt’attorno, in tanti lotteranno per trovare la via d’uscita da una situazione sempre più difficile.

239 pagine

In questo romanzo, ancor più fortemente che in altri, la fantascienza è poco più che un pretesto per dar libero corso alla fantasia. Avvincenti le immagini del battello sul fiume, della Gola Ruggente, dei sotterranei del Castello.
Il pianeta riproduce una situazione storica teoricamente possibile sulla Terra, benché mai verificata nel corso dei millenni. L'analogia è il punto di forza per offrire spunti di riflessione.
Da un altro punto di vista, accontenterà i romantici l'intreccio della storia d'amore tra il battelliere-valvassino e la marchesina. Una vicenda che si fonde strettamente con le vicende umane di un intero paese.

Qui si mescolano temi sociologici e temi individuali. La strada più facile, per la società come per l'individuo, è spesso la strada sbagliata.

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Copyright Raffaele Del Re - Ultimo aggiornamento 29 dicembre 2016